La scelta del sollevatore per moto da integrare nella tua officina a volte può essere considerata ovvia, spesso però senza prendere in considerazione sia gli aspetti costruttivi del ponte stesso che quelli progettuali dello spazio in cui andrà inserito.
La fase di progettazione ricopre un ruolo fondamentale nel raggiungimento della massima efficienza e nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro e funzionale per i meccanici.
Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli per un’integrazione efficace di un nuovo ponte sollevatore in officina.
Individuare le caratteristiche del sollevatore per moto più adatto
I ponti sollevatori non sono tutti uguali.
Per questo è importante avere ben chiare le proprie esigenze prima di scegliere un nuovo sollevatore per moto.
Ma da dove partire con questa analisi?
L’esperienza concreta di tutti i giorni, la realtà che i meccanici vivono quotidianamente in officina è il punto di partenza più solido per individuare il ponte sollevatore più adatto.
Sulla base delle informazioni raccolte si potrà passare alla ricerca del ponte, scegliendo tra:
- ponti con altezza minima a ponte chiuso più o meno alta
- ponti con altezza massima raggiungibile più o meno elevata
- ponti con o senza botole anteriori o posteriori
- ponti con o senza rampa retrattile o a ribalta
- ponti movimentati a pedale o con centralina elettroidraulica
Ognuno di questi elementi incide in modo diverso sul lavoro dei meccanici, rendendolo più o meno efficiente con conseguenti effetti anche sulla redditività e i guadagni dell’officina.
L’obiettivo è quello di trovare un ponte che renda il lavoro dei meccanici più agile e performante: in questo modo l’acquisto di un sollevatore anche un po’ più costoso si trasforma in un investimento a lungo termine.
Trovare lo spazio più adatto al sollevatore per moto
Come dicevamo all’inizio dell’articolo, oggi la fase di pianificazione degli spazi nelle officine sta assumendo un ruolo sempre più centrale.
Chi decide di rinnovare o costruire una nuova officina è bene che si affidi a un esperto in grado di consigliare e accompagnare durante il processo di progettazione, in modo da trarne il meglio e aumentare l’efficienza.
Durante la fase progettuale, individuare la posizione adatta per la collocazione del ponte è fondamentale.
Ecco alcuni esempi.
In base alla configurazione e al rivestimento della pavimentazione dell’officina si può scegliere se interrare o meno il sollevatore.
Un ponte interrato eviterà dislivelli pericolosi durante il caricamento e lo scaricamento del mezzo, diminuendo il rischio di incidenti e la possibilità di danni alla moto.
Non sempre però effettuare scavi è possibile: in questo caso, dotarsi di un sollevatore con un’altezza minima estremamente ridotta può contribuire ad ottenere un risultato molto vicino a quello di un ponte interrato.
Un altro elemento molto importante da considerare è la vicinanza tra il ponte e i banchi da lavoro.
Più il ponte si trova in prossimità dei banchi, meno distanza ci sarà tra il meccanico e gli attrezzi necessari per svolgere il lavoro.
In questo modo si risparmia tempo e si incrementa la produttività.
Inoltre, avere un ponte sollevatore dotato di botole nei pressi di un banco per la lavorazione delle sospensioni può essere il punto di svolta per effettuare manutenzioni più precise, con meno dispersione di olio nello spazio e senza la necessità di scaricare più volte il mezzo dal ponte durante il processo.
Partendo dal posizionamento strategico del sollevatore per moto è possibile sviluppare di conseguenza una configurazione efficiente di tutto lo spazio dell’officina, organizzando i flussi di lavoro sempre in ottica di aumento della produttività e dell’efficienza.
L’organizzazione di un’officina efficiente può partire dalla scelta del ponte sollevatore e dalla sua collocazione.
Non trascurare l’aspetto progettuale durante processi di ammodernamento o costruzione di un’officina è determinante se si vogliono ottenere alte performance e un aumento della redditività.
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