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Nelle officine moderne, il banco prova moto è diventato uno strumento fondamentale per garantire una messa a punto dei mezzi eccellente.

Oggi, è ciò che permette di verificare e certificare il lavoro dei meccanici.

Scopriamo di più sul suo utilizzo e sulle sue componenti nell’articolo.

Cosa è un banco prova moto?

Il banco prova moto è lo strumento utilizzato per verificare le caratteristiche meccaniche in modo da apportare modifiche su misura per il mezzo specifico, dove necessario.

Attraverso questo strumento è possibile calcolare:

  • l’attrito che si genera tra la ruota e i rulli
  • l’attrito della cinghia secondaria
  • l’attrito dell’albero primario o secondario del cambio

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Tutti questi valori, sommati al calcolo della potenza della ruota sempre acquisibile tramite il banco prova, forniranno importanti indicazioni sulla potenza dell’albero.

In un’officina moto all’avanguardia, i banchi prova sono anche in grado di rilevare informazioni sulla coppia motrice e sui consumi.

Attraverso le analisi effettuate grazie a questo strumento, i meccanici possono intervenire per mettere a punto il rapporto aria/benzina all’interno dei cilindri – in una parola, la carburazione.

In questo modo è possibile effettuare operazioni di settaggio molto accurate, verificando che ogni cilindro sia carburato in modo corretto per garantire la massima efficienza e performance della moto.

Le componenti di un banco prova moto standard sono:

  • un rullo di significative dimensioni e peso (diametro di circa 50 cm per 150 kg di massa)
  • un modulo elettronico di elaborazione
  • una cella di carico e/o un rilevatore del numero di giri del rullo stesso
  • cariche di corrente

Sono proprio queste ultime, in genere cariche di correnti parassite, che garantiscono la frenata del motore e che permettono così di ottenere risultati precisi e una buona ripetibilità del lancio.

I diversi tipi di banco prova moto

Esistono diversi tipi di banco:

  • mono rullo 
  • a due rulli
  • dinamometrici
  • inerziali

Approfondiamoli insieme!

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I banchi con un solo rullo sono quelli più tradizionali e, a differenza di quelli a due rulli che forniscono un doppio appoggio, stressano di più lo pneumatico.

I banchi dinamometrici hanno delle celle di carico alimentate da magneti che permettono di frenare i rulli, garantendo letture precise e sempre uguali.

I banchi inerziali in genere sono mono rullo e calcolano l’inerzia di una massa - collegata al rullo – e che viene in seguito messa in rotazione: la misurazione si ottiene facendo la media tra i risultati ottenuti con i diversi lanci.

La procedura di mappatura

La procedura di mappatura consente di ottenere dati da analizzare per migliorare l’efficienza della moto. Si svolge in diverse fasi.

Prima di tutto si carica il mezzo sul banco prova e lo si mette in sicurezza per effettuare il lancio.

Vengono attaccate alle ruote (in genere a quella posteriore) delle sonde specifiche per effettuare misurazioni accurate.

Dopo aver effettuato il primo o più lanci, si confrontano i risultati ottenuti con una mappatura alla quale è noto che la moto si adatti in modo corretto: di solito è quella fornita dalla casa madre.

A questo punto, è possibile individuare dove la moto abbia bisogno di implementazioni, in modo da creare una nuova mappatura su misura della moto che si sta analizzando.

I meccanici consigliano di non installare componenti aggiuntivi, perché intervenire sulla centralina originale permette di modificare più parametri ed effettuare operazioni più precise.


Il banco prova moto è di certo uno strumento fondamentale da inserire nella tua officina perché permette di restituire ai clienti mezzi ottimizzati e pronti a realizzare performance al massimo delle loro potenzialità.

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